Scattate in solitudine, nell’unico angolo che nessuno aveva scalato, oppure scavalcando gente, gambe, mani, teste, transenne; in cima a una montagna o sul sacro pavé del Belgio; a un soffio dai primi istanti dopo la linea bianca o immersa nel silenzio cadenzato dai rulli prima di una cronometro. Insomma, alcune delle foto alle quali sono più affezionata, conquistate al volo o con pazienza.
La mia stagione che ho amato senza confini, qui.
