[📷 MINI GALLERY]
C’è ancora l’anima di febbraio, il lago grigio e le montagne azzurrine e innevate, contro il cielo coperto delle mattine in cui vorresti dieci felpe per non sentire l’umido che sale dalla risacca quieta contro i muretti e contro le barche. Maggio infelice, persino per questa corsa che forse non è mai stata così lontana dalla ribalta. Si sopravvive così, a rifare la stessa salita spacca gambe per otto volte mentre il sole esce a far profumare l’acacia che si confonde con le robinie selvagge a bordo strada, che porta l’odore di alghe.
Ancora qui si resiste, fino alla fine che non è la fine.