Coordinate

Non sono mai stata brava con i diari. Ne ho alcuni, ma ci ho scritto solo quando ero profondamente delusa. Forse è così che funziona. Non sono tradizionalista, la penna la uso raramente, non riesco a star dietro ai pensieri, ho bisogno di cose più veloci, come il pc che poi odio anche quello. Fuori…

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Op de rand

C’è quella linea a Roubaix che corre tutta intorno all’anello, come se fosse il confine di un pozzo oltre il quale c’è soltanto il vuoto. In realtà in mezzo c’è un prato che, a chi ha percorso così tanti chilometri, sembra talmente verde da essere in paradiso. C’è quella linea a Roubaix che sembra un…

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Bianco. Nero.

Bianco come la doppia linea dopo un giro d’anello. La campanella che dice la fine. Il sole negli occhi. L’urlo muto di Dege che a ventisei anni ha avuto la sua Paris Roubaix. Nero come la polvere mischiata al sudore che disegna le rughe di fatica sulla pelle. Le forature nei momenti in cui devi…

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Anima in fiamme.

Ventotto settori in pavè. Le anime della Roubaix sono troppe per essere scritte tutte quante: polverose, con il cuore intangibile come quei sassi che l’hanno resa regina sopra tutte. Ventotto strade che tagliano i campi immensi come silenziose ferite e che portano in una sola direzione. Un velodromo che per un giorno è il tutto.…

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Pietra e cielo.

Ci sono delle strade che sono scritte dentro. In qualche modo. Quelle che portano su, alle strade del Nord, forse più che scritte sono scolpite, incise nell’anima. Perché quello per i sassi di quelle strade tranquille che il ciclismo ha trasformato in una specie di inferno, è un amore spigoloso, profondo e forse anche un…

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