Le nuvole sia ammassano sull’ azzurro come zucchero filato. Dai vetri dell’aeroporto il cielo e la pista sembrano ancora più grandi e stranamente gli aerei più piccoli. Sembra che quei vetri separino il mondo frenetico di qui, di gente che va e viene e il deserto di cemento là fuori dove gli aerei arrivano e se ne vanno. Forse è stato meglio così. Andarsene in fretta avrebbe forse rovinato tutto, mi sarei svegliata troppo tardi stamattina e con la solita nostalgia che ti afferra dopo che la notte ti ha fatto chiudere gli occhi su una giornata di corsa.

Flanders 100 | GoodbyePassano persone come un piccolo fiume verso il gate. Penso a ieri, lo stesso cielo, le stesse nuvole sopra le Fiandre. Non mi piacciono né le partenze, né gli arrivi. Mi piacciono i posti dove passa tanta gente, tante vite che si mescolano insieme, che si toccano per un istante. Un gomito, una gamba.
Sorry.
In un bar ci sono due schermi sintonizzati su Eurosport. Pais Vasco che è cominciato oggi. Altro giro, altra corsa. Quello che mi piace è che non hai mai tempo per essere triste davvero. Ci sono gli annunci in inglese che si mischiano alle chiacchiere incomprensibili. Un rumore di sottofondo e quei ciclisti che corrono in silenzio alla tv.
Silenzio, rumore. E’ tutto così. E le nuvole continuano a sembrare grandi meringhe là fuori.
Stamattina a Bruxelles i giornali parlavano di Sagan. Adieu Tristesse. E di Van Avermaet. La sua foto seduto a bordo strada. Le sue lacrime.
Il ciclismo è così. Noi parliamo di sfortuna ma non c’entra niente. E’ come nella vita. A volte va bene, a volte va male. Solo che qui certe cose vengono decise d’improvviso, brusche come una frenata. Non ti rendi conto. Ti giochi tutto in una volta. Nel bene, nel male.

Flanders 100 | GoodbyeCi vuole poco perché esca il sole, qui. Il Belgio non è come te lo immagini, è più bello. Non è grigio, specialmente quando l’azzurro del cielo illumina i palazzi antichi e le stradine dove i ristoranti sono vicini. I fiori gialli, viola e blu di un bar chiuso si lasciano sciupare dall’aria ancora fredda. Hanno ancora addosso le gocce della pioggia recente, brillano come piccoli diamanti invisibili nascosti nelle corolle.
Ogni cosa è diversa da come te la raccontano, da come la vedi da lontano.
Il ciclismo, la vera anima del ciclismo, non è una cosa facile da spiegare. E nemmeno quello che ti prende subito dopo, dopo la stanchezza di restare in piedi per ore nello stesso posto. Quella voglia di fare un rewind per la paura di essere andata davvero troppo veloce. Ma questi istanti sono fatti per dilatarsi nel tempo, per dilatarsi per sempre. E’ così che funziona.

Flanders 100 | GoodbyeFlanders 100 | GoodbyeFlanders 100 | GoodbyeApre il nostro gate, le nuvole si sono dilatate come i ricordi, come le liquirizie attorcigliate che i bambini si divertono a srotolare prima di mangiare. Il ciclismo è una liquirizia infinita. Non ti stanchi mai di srotolare e di mangiare. La fame di quei momenti non se ne va mai.
Sulla pista c’è l’aria che scompiglia i capelli, la luce del tramonto che illumina la pancia lucida e bianca dell’aereo. Questo sapore lo conosco, è amaro e dolce insieme. E’ l’ultimo bacio e poi chissà.
Goodbye my lover
Goodbye my friend.

Flanders 100 | GoodbyeC’è il Belgio laggiù tra le nuvole e il sole. C’è il cielo a metà, tra il rosa e l’azzurro. I campi dorati al tramonto, il luccichio lontano di qualche laghetto che si fa fiume e poi torna alla terra. In piccoli rivoli che magari scorrono ai lati delle stradine di pietre. Che sono tornate in silenzio. Come quassù.
Certe volte siamo quasi in paradiso e non ce ne accorgiamo.
Goodbye my lover.
You touched my heart, you touched my soul.

Ispirato da: James Blunt – Goodbye my lover

SUL GIRO DELLE FIANDRE 2016:
FLANDERS 100 | La vigilia
FLANDERS 100 | La corsa
FLANDERS 100 | PHs

Posted by:Miriam

Nata in Brianza, nella calda notte del 30 luglio 1991. Scrivo da quando avevo quattordici anni e nel 2012 ho cominciato questo viaggio che si chiama "E mi alzo sui pedali". Ho pubblicato "Voci di Cicala" nel 2013, "La menta e il fiume" nel 2015 e "Come un rock" nel 2019. Mi piacciono i papaveri, il profumo delle foglie di menta e la ninnananna della risacca del lago. A volte scrivo con gli occhi chiusi.

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