Boulevard of Broken Dreams

Anno 2019, marzo. Scrivo dal gate 12 dell’aeroporto, non so neanche se sia il mio in realtà, visto che mancano tipo tre ore al volo di ritorno e io – dicevo – sto scrivendo su quelle inutili pagine che mettono sempre alla fine di ogni libro. Il libro naturalmente è di Jack Kerouac e, per…

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Freccia nel vento

Il vento è caldo e pettina le campagne così verdi nel sole del tardo pomeriggio. Ho la sensazione di essere stata catapultata qui da una navicella in una galassia lontana. Penso che qui, esattamente qui, volevo starci da anni e adesso mi sembra una cosa normale. Succede sempre. Certe volte pensiamo che le cose siano…

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Bianco. Nero.

Bianco come la doppia linea dopo un giro d’anello. La campanella che dice la fine. Il sole negli occhi. L’urlo muto di Dege che a ventisei anni ha avuto la sua Paris Roubaix. Nero come la polvere mischiata al sudore che disegna le rughe di fatica sulla pelle. Le forature nei momenti in cui devi…

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Il verdetto.

Da Ypres a Aremberg. Faceva paura questa tappa, si sapeva che quei settori in pavè presi in prestito dalla regina delle Classiche avrebbero scritto un verdetto arcigno come quelle pietre silenziose che non sono abituate ad essere sconquassate dalle biciclette di questa stagione. Ci hanno pensato la pioggia e il freddo a restituire quel clima…

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Anima in fiamme.

Ventotto settori in pavè. Le anime della Roubaix sono troppe per essere scritte tutte quante: polverose, con il cuore intangibile come quei sassi che l’hanno resa regina sopra tutte. Ventotto strade che tagliano i campi immensi come silenziose ferite e che portano in una sola direzione. Un velodromo che per un giorno è il tutto.…

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Sangue del Nord

La Ronde. I suoi muri, gli scossoni dei tratti in pavè, l’equilibrio che bisogna avere per restare su quella striscia semi invisibile tra l’erba e i sassi, per evitare le schiene della strada che fanno male, alle gambe e alla testa. Per chi in quelle città dai mattoni sfolgoranti e i cieli grigi ci è…

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Pietra e cielo.

Ci sono delle strade che sono scritte dentro. In qualche modo. Quelle che portano su, alle strade del Nord, forse più che scritte sono scolpite, incise nell’anima. Perché quello per i sassi di quelle strade tranquille che il ciclismo ha trasformato in una specie di inferno, è un amore spigoloso, profondo e forse anche un…

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La volta buona.

Niki. Un nome breve e leggero come una monoposto. Snello e un po’ nervoso come le sue gambe. Ventinove anni in un sorriso, due occhi azzurri e sangue olandese, di quelli che le corse le sentono dentro, nel cuore  e nella testa, prima di tutto il resto. Mancavano trenta chilometri quando Niki Terpstra è uscito…

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