Piove a dirotto e lo avevano pure previsto ma alla fine ci si spera sempre fino alla fine. Le vetrine dei negozi di Noale sono tutte rosa. Non ce ne è una uguale. Finalmente queste sono le solite mattine al Giro. L’attesa ai pullman, il foglio firma, l’incolonnamento. E quegli ultimi dieci minuti che corrono come il vento. Tutta questa festa per così poco tempo. Tutta questa festa per un istante. Che alla fine il ciclismo segue le regole dell’amore. Vivi di attese e poi di nostalgie.

#GiornidiGiro | Noale, Bibione Le biciclette gocciolano sotto l’acquazzone, i bambini tengono stretti i loro ombrelli e allo stesso tempo non resistono ad attraversare di corsa le pozzanghere. In centro la gente resta a guardare la folla dalle finestre dove sono appesi i palloncini rosa. Ombrelli su ombrelli, ragazzini aggrappati alle transenne coi capelli fradici che chiamano tutti. Hanno il blocchetto per gli autografi, fradicio pure quello. Non è giornata di troppi sorrisi. O forse qualcuno serve, per smorzare la tensione di una giornata che non sarà facile anche se l’altimetria è una riga diritta e continua fino a Bibione.

#GiornidiGiro | Noale, Bibione Non è giorno da fuga, di sicuro. Eppure Daniel Oss e Mirco Maestri ci provano lo stesso. Minuti su minuti, pioggia su pioggia. E le strade di qui che diventano lucide, riflettono il tifo della gente. Non è giorno da fuga, forse lo sanno anche loro. Daniel diceva pure di non avere gambe. Non era una finta. Succede, ti senti a terra o ti senti in paradiso. A volte passano solo poche ore, una notte al massimo. La bicicletta ti insegna la regola fondamentale: non mollare mai. Nemmeno quando senti che dovresti farlo. Può sembrare da pazzi eppure funziona. Non importa se quello è un rettilineo immenso fino a Bibione. Non importa se dietro ci sono gli uomini di Graipel che tirano perché il loro capitano vuole togliersi l’ultimo sfizio prima di tornare a casa.
Ho già vinto troppo, dice.
Ma che ne sanno loro dei sogni infranti? Che ne sanno quelli che sono sempre al posto giusto nel momento giusto? Che ne sanno quelli che hanno avuto tutto. E vogliono ancora.

Quello è solo un rettilineo fino al mare, è solo uno dei tentativi ai quali non crede nessuno. Non sarà l’ultima tappa, non sarà l’ultima volta.
Quello non è solo un rettilineo.
E’ una fuga al Giro. Che il Giro è questo, quello della gente che impacchetta le case di rosa per dare il benvenuto a quei ragazzi in bicicletta che passeranno da lì in un secondo. I nonni con gli ombrelli sottobraccio che controllano il maxischermo, i nipoti che saltano di qua e di là sbocconcellando un panino.
Questo non è solo un rettilineo. E’ stringere i denti fino alla fine, senza guardare i secondi che mancano, senza guardarsi indietro. E’ essere una rockstar anche quando all’ultimo giro di circuito sei nel gruppo. Sei alla fine del gruppo. E sorridi, scherzi. D’altronde provare è l’essenza del riuscire. E se il ciclismo è bastardo, tu devi sapere come prenderlo. Devi esserlo più di lui.
#GiornidiGiro | Noale, Bibione C’è una manciata di coriandoli rosa sull’asfalto, un piccolo uragano che scorre nel vuoto, nell’ultima luce di un sole non previsto. Testimoni silenziosi di vittorie immeritate. Forse è vero che l’abitudine uccide tutto, che acceca il valore delle cose. E forse il solo modo per combatterla è quello di provare a guardare da un’altra prospettiva. Ogni volta. Giorno con giorno, tappa con tappa.
Quello non era solo un infinito rettilineo.
Il percorso conta sempre più dell’arrivo. Continueranno a dirci che non è vero, che vincere è una cosa da campioni. Ma che ne sanno loro.
C’è quel piccolo uragano di coriandoli rosa. Sono le storie di chi ci crede sempre e ci crederà ancora domani. Anche quando sa che farà più fatica degli altri. Coriandoli. Lievi come farfalle, tenaci come certi venti del nord.

GUARDA ANCHE:
♥ Giro d’Italia 2016 | Noale, Bibione | PHs
♥ LEGGI tutti i #GiornidiGiro

 

Posted by:Miriam

Sono nata in Brianza in una calda notte di luglio. Scrivo da quando avevo quattordici anni e nel 2012 ho cominciato questo viaggio che si chiama "E mi alzo sui pedali". Ho pubblicato "Voci di Cicala" nel 2013, "La menta e il fiume" nel 2015 e "Come un rock" nel 2019. Mi piacciono i papaveri, il profumo delle foglie di menta e la ninnananna della risacca del lago. A volte scrivo con gli occhi chiusi.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.