Chissà quanti bambini milanesi, negli anni 30, passando in una traversa di Corso Como, allargavano le narici e socchiudevano gli occhi, ingolositi dal profumo di cioccolato che la fabbrica di “cioccolato, cacao, caramelle, confetture e affini” di Luigi Zaini lasciava nell’aria. Una specie di Willy Wonka italiano che, in quegli anni, fu così lungimirante da…
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